Come è noto, i soggetti con obesità grave hanno un aumentato rischio di sviluppare co-morbilità legate all’eccessivo peso.
Se il soggetto preso in esame è una donna in stato di gravidanza, anche il feto ‘subisce’ l’eccesso di peso della madre.
Tra le possibili complicanze fetali è importante ricordare la macrosomia fetale, la spina bifida e l’obesità in età adulta.
Macrosomia fetale
La macrosomia fetale è una condizione che si verifica quando il neonato supera i 4 Kg al momento del parto. Per ovvie ragioni, un neonato macrosomico incontrerà maggiori difficoltà durante il parto, spesso richiedendo l’impiego del parto cesareo.
Inoltre, il nascituro corre un maggior rischio di frattura e distocia di spalla, di trauma cranico, di lesioni del plesso brachiale e frattura della clavicola.
In caso di parto naturale, l’enorme volume del nascituro espone la mamma a rischi di lacerazione vaginale (fino all’interessamento dello sfintere anale) ed emorragie post-partum.
Spina bifida
La spina bifida è dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre, con malformazione del midollo spinale e colpisce circa 1 neonato ogni 8000.
L’alimentazione potrebbe essere uno dei fattori di rischio poiché la dieta di un soggetto obeso, normalmente, risulta povera di frutta e verdura. Ciò limita così l’assunzione di acido folico che in natura si trova nelle verdure a foglia verde (spinaci, bieta, indivia), nei broccoli, nelle rape rosse, negli asparagi, nei carciofi, nei legumi e negli agrumi.
L’acido folico contribuisce allo sviluppo del tubo neurale del feto, che comincia la sua formazione subito dopo il concepimento. Da esso si svilupperanno il cranio, il cervello, la colonna vertebrale ed il midollo spinale.
Obesità in età adulta
Il rischio che il figlio di una madre obesa sia obeso può essere fino a 4 volte superiore rispetto ai figli di madri normopeso.
Ciò accade poiché le alterazioni del metabolismo della madre, dovute all’eccesso di peso (insulino-resistenza, alterazioni del profilo glicemico, alterazioni del microbiota intestinale) agiscono fin dal periodo gestazionale sul feto. Questo causa effetti anche a lungo termine che esporranno il bambino al rischio di sovrappeso e/o obesità in età adulta.
Normalizzare il peso prima di una gravidanza
L’obesità in gravidanza è una delle cause di morte intrauterina del feto, ma allo stesso tempo la gestazione non è il momento adeguato per perdere peso.
Ecco perché, prima di intraprendere una gravidanza, è fondamentale normalizzare il proprio peso corporeo, in modo da poterla affrontare nelle migliori condizioni fisiche e preservare non solo la propria salute, ma anche quella del nascituro.
Dott.ssa Arianna Bartolo – Dietista