L’obesità è una malattia: come la nuova legge italiana cambia il paradigma di cura

L’obesità è finalmente riconosciuta ufficialmente come una malattia cronica in Italia, grazie al disegno di legge DDL S.1074 approvato nel novembre 2024. Questa storica decisione permette di inquadrare l’obesità non solo come un problema di peso o di abitudini alimentari, ma come una patologia che richiede supporto clinico a lungo termine, trattamenti personalizzati e un accesso agevolato alle cure. La nuova legge rappresenta un passo importante per la salute pubblica, dato che in Italia circa 6 milioni di persone convivono con l’obesità e oltre 23 milioni sono in sovrappeso, una “pandemia silenziosa” che necessita di risorse dedicate e politiche di prevenzione mirate.

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C.I.B.O. Milano: all’avanguardia nella gestione dell’obesità

In questo contesto, C.I.B.O. Milano (Centro Interdisciplinare Bariatria e Obesità) ha giocato un ruolo pionieristico nella battaglia contro l’obesità, anticipando l’esigenza di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare questa patologia. Da cinque anni, C.I.B.O. Milano offre supporto terapeutico e psicologico alle persone con obesità, mettendo a disposizione percorsi di trattamento personalizzati e servizi integrati che mirano alla gestione a lungo termine della malattia e alla prevenzione delle complicanze. Il centro ha assistito centinaia di persone, adottando un modello di cura che oggi è in perfetta sintonia con gli obiettivi della nuova legge DDL S.1074, dimostrando l’importanza di un intervento coordinato e strutturato per la gestione di questa patologia cronica.

Grazie a un team altamente qualificato di professionisti, tra cui medici, dietisti e psicologi, C.I.B.O. Milano ha creato percorsi terapeutici su misura capaci di rispondere ai bisogni specifici dei pazienti. Il centro si impegna non solo negli interventi di chirurgia di endoscopia bariatrica, ma anche nella promozione di interventi mini invasivi come il palloncino intragastrico, la corretta gestione alimentare e nutrizionale, il supporto endocrinologico oltre a quello psicologico, per affrontare l’obesità contrastando lo stigma spesso associato a questa condizione e promuovendo il benessere complessivo del paziente.

Cosa cambia con il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica

Con il nuovo DDL S.1074, il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) può inserire l’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e nel Piano Nazionale della Cronicità, garantendo una copertura più ampia e mirata per chi soffre di questa patologia. Questo riconoscimento non è solo un traguardo simbolico: rappresenta un cambiamento sostanziale nel modo in cui l’obesità viene affrontata in Italia, fornendo cure specifiche e finanziamenti adeguati per il supporto clinico e le terapie farmacologiche, oltre a sensibilizzare la popolazione sul tema. Prima di questa legge, le persone affette da obesità incontravano spesso ostacoli per accedere a trattamenti mirati e personalizzati, dato che l’obesità era vista come un problema secondario o di scarsa rilevanza clinica. Ora, invece, l’obesità viene trattata come altre patologie croniche, come il diabete e le malattie cardiovascolari, con un focus sull’accesso a diagnosi precoce, terapie farmacologiche e, quando necessario, interventi chirurgici. La tendenza sarà quindi di offrire un supporto su misura che può aiutare a ridurre il rischio di complicazioni gravi e migliorare la qualità della vita dei pazienti​ 

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L’importanza di una prevenzione efficace e di un approccio personalizzato 

Un aspetto fondamentale del nuovo approccio sarà la prevenzione, specialmente tra le fasce più giovani della popolazione. La legge mira a sensibilizzare scuole, famiglie e comunità locali sull’importanza di uno stile di vita sano, promuovendo campagne di educazione alimentare e programmi di attività fisica mirati. Per molti giovani, infatti, l’obesità inizia già nell’infanzia, complice una dieta squilibrata e l’eccesso di tempo trascorso davanti agli schermi.
Le nuove linee guida prevedono anche il coinvolgimento di professionisti della salute, inclusi medici di famiglia, dietisti e psicologi, in un percorso integrato che offra supporto terapeutico e motivazionale continuo ai pazienti.
La prevenzione e l’educazione alla salute possono ridurre l’incidenza dell’obesità e dei suoi effetti collaterali, ma è essenziale che queste strategie siano affiancate da un trattamento adeguato per chi già soffre della patologia​.

Superare lo stigma: l’obesità non è solo una questione di peso 

“Nonostante il consenso della comunità scientifica, ancora oggi continua a prevalere l’interpretazione che l’obesità sia la conseguenza di una scelta volontaria della persona, in qualche misura colpevole, lasciando spazio a fenomeni di stigma e discriminazione sociale e minando il riconoscimento di uno stato patologico della salute che merita di essere diagnosticato e trattato tempestivamente al pari di altre patologie croniche.” 

Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica aiuta anche a combattere lo stigma sociale associato a questa condizione. Troppo spesso, le persone obese subiscono discriminazioni e giudizi basati sull’idea che il peso sia solo una questione di volontà personale o autocontrollo. Questa percezione errata può influire negativamente sull’autostima e sulla motivazione a cercare cure adeguate, creando una spirale di isolamento e peggioramento della salute mentale.
La nuova legge, riconoscendo l’obesità come una malattia a sé stante, contribuisce a diffondere la consapevolezza che l’obesità è una condizione complessa e multifattoriale, che richiede un intervento medico e non semplicemente una “dieta fai-da-te” o una serie di esercizi

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