Ma è veramente necessario fare tutta questa fatica per perdere peso?
Ultimamente abbiamo letto di diete/abitudini alimentari delle star veramente bizzarre e che sono già state ampiamente criticate dagli esperti, e come dargli torto.
Abbiamo letto della dieta che si basa sul consumo di un caffè senza zucchero a colazione, di un brodo di ossa di carne a pranzo e di una cena composta da un secondo piatto e da verdura, senza carboidrati.
É palese che si tratti di una dieta molto restrittiva e sbilanciata, che stravolge un detto popolare che è stato successivamente “validato” da anni di studi e di pubblicazioni scientifiche: “colazione da re, pranzo da principi e cena da poveri” per indicare che i pasti più importante della giornata dove possiamo permetterci qualche alimento in più sono quelli delle prime ore e che si raccomanda il consumo di una cena (sempre bilanciata) ma leggera, che apporti quindi meno calorie rispetto a quelle consumate a pranzo (ma che venga consumata!).
Numerose altre star dichiarano di praticare il digiuno intermittente (quindi di digiunare per diverse ore consecutive ogni giorno, 12/14/16 ore) o addirittura in estate di non mangiare per diversi giorni e di bere solo succhi di frutta, una limonata con pepe di caienna e sciroppo di acero, alcuni bicchieri di acqua e sale e una tisana lassativa.
Ovviamente attirano numerose critiche, se ci pensiamo questo è un altro controsenso pazzesco: non consumare alimenti ma assumere solo zuccheri (perché succhi di frutta, anche in versione “zero zuccheri”, e sciroppo d’acero non sono altro che zuccheri) e utilizzare tisane lassative quando un buon transito intestinale sarebbe mantenuto semplicemente mangiando regolarmente e consumando frutta e verdura quotidianamente.
Il digiuno intermittente, molto in voga negli ultimi tempi, non ha ancora dimostrato effetti positivi o negativi a lungo termine. Non escludo che non sia un modo per perdere qualche chilo, se non devo assolutamente magiare dalle 16:00 alle ore 8:00 del giorno successivo probabilmente non parteciperò ad un aperitivo con amici, o non mangerò un cioccolatino dopo cena mentre mi godo un bel film, tagliando quindi il quantitativo di calorie assunte durante la giornata.
Ma queste diete bizzarre o i digiuni prolungati ci insegnano a mangiare bene? Assolutamente no, e per questo non devono essere considerati modelli di una sana e corretta alimentazione, che ha principi ben diversi: consumare tre pasti principali e due-tre snack durante la giornata, non escludere o demonizzare totalmente nessun alimento ma imparare a fare la differenza tra ciò che si può e deve essere consumato quotidianamente e ciò che è bene mangiare occasionalmente.
Mangiare bene non è (quanto meno in teoria) difficile, e un nutrizionista esperto deve costruire un piano alimentare equilibrato e bilanciato rispettando le abitudini e le necessità di ogni soggetto, proprio come un sarto crea un abito su misura per un cliente.
Ma il rapporto con il cibo spesso non è così semplice e nasconde delle insidie, a volte si mangia non perché si abbia realmente fame ma per fame emotiva (più comunemente chiamata fame nervosa), generata da diversi stati d’animo (rabbia, stanchezza, ansia, tristezza, delusione) che ci porta a ricercare cibo spazzatura (altamente energetico) con l’idea che questo riesca a placare o zittire le emozioni scomode che stiamo vivendo (cosa che purtroppo non avviene).
Quindi in un percorso di cambiamento di abitudini alimentari o di dimagrimento è importante capire oltre al “che cosa si mangia” il “perché lo si magia” ed insegnare alcune strategie per non ricadere negli stessi errori.
Sarà capitato sicuramente a tutti di arrivare a casa nel tardo pomeriggio dopo una giornata di lavoro e di attaccarsi con voracità alla credenza e al frigorifero passando da crackers, formaggio e patatine a biscotti e pane e marmellata cercando una soddisfazione che, se arriva, purtroppo è solo momentanea.
È fame vera, fisiologica, questa? Non credo. E se ci fosse altro di meglio da fare tra me e la credenza, succederebbe ugualmente? Non ci scommetterei. E se rallentassi la velocità con cui passo dai crackers ai biscotti mangerei meno? Probabilmente si.
Questi sono solo accenni a strategie che possono aiutare ogni singolo paziente a riguadagnare un rapporto sano con il cibo, sia in termini di non credere a diete miracolose/false credenze, sia per quanto riguarda i comportamenti alimentari.
Se abbiamo bisogno di un aiuto concreto per tenere a bada la fame, abbiamo alcuni strumenti che sicuramente possono essere d’aiuto. Come ad esempio il palloncino intragastrico Allurion, che occupando spazio fisico all’interno dello stomaco, permette di sentirsi sazi senza riempirsi necessariamente di cibo. Ciò permette un controllo di quanto ingerito senza patire la fame.
Nel nostro centro medico abbiamo numerose altre soluzioni e tutte hanno una cosa in comune: partono con una consulenza dietologica con la Dott.ssa Alessandra Freda, che in base alla situazione di partenza e all’obiettivo di ogni singolo paziente, stila un piano alimentare ad hoc e consiglia eventualmente l’approccio con il chirurgo bariatrico Dott. Andrea Formiga.
Se cercate soluzioni, ora sapete dove trovarle.