Il diabete di tipo 2 è una delle malattie croniche più comuni e prevenibili al mondo. Riconoscerne i sintomi in tempo, adottare una dieta bilanciata e fare regolare esercizio fisico sono passaggi fondamentali per prevenire e gestire efficacemente la patologia. In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, esploriamo come individuare i segni del diabete di tipo 2, quali cibi evitare e quali abitudini adottare per mantenere uno stile di vita sano. Riconoscere i Sintomi del Diabete di Tipo 2 Individuare i primi sintomi del diabete di tipo 2 è fondamentale per intervenire tempestivamente. Molte persone sviluppano la malattia gradualmente e, nei primi stadi, potrebbero non avvertire segni evidenti. Tuttavia, alcuni sintomi sono segnali chiave che non devono essere ignorati: Aumento della sete e della fame: la sete e la fame eccessive sono sintomi comuni; il corpo perde glucosio e cerca di compensare con un maggiore apporto di acqua e cibo. Minzione frequente: l’alto livello di zucchero nel sangue spinge i reni a lavorare più intensamente, portando a frequenti visite al bagno. Affaticamento: sentirsi sempre stanchi o privi di energia può essere un segno di diabete, poiché le cellule non ricevono abbastanza glucosio per funzionare correttamente. Vista offuscata: i livelli elevati di zucchero nel sangue possono influenzare i piccoli vasi degli occhi, causando visione sfocata. Cicatrizzazione lenta e infezioni frequenti: un altro segnale è la guarigione lenta di tagli e ferite, causata dalla ridotta capacità del corpo di combattere le infezioni. Individuare questi sintomi può portare a una diagnosi precoce del diabete di tipo 2, permettendo di iniziare un piano di gestione e prevenzione adatto. Prevenzione del diabete: cibi da evitare e abitudini da cambiare La dieta ha un impatto decisivo sulla prevenzione e gestione del diabete di tipo 2. Scegliere alimenti a basso indice glicemico e limitare zuccheri e carboidrati raffinati è essenziale per tenere sotto controllo la glicemia. Cibi da evitare Zuccheri semplici: gli zuccheri aggiunti, presenti in bibite, dolci, e prodotti da forno industriali, provocano picchi di glucosio nel sangue. È importante preferire alternative naturali come la frutta, evitando dolci e snack confezionati. Carboidrati raffinati: pane bianco, pasta e riso raffinato hanno un indice glicemico alto. Optare per cereali integrali come riso integrale, quinoa e farro aiuta a mantenere stabile la glicemia. Grassi saturi e trans: questi grassi, presenti in cibi fritti e prodotti confezionati, aumentano il rischio di insulino-resistenza. È preferibile scegliere grassi salutari, come quelli contenuti nell’olio d’oliva e nell’avocado. Abitudini alimentari da adottare Pasti regolari e bilanciati: fare pasti e spuntini regolari aiuta a mantenere stabile la glicemia. Ogni pasto dovrebbe includere proteine, fibre e grassi sani per evitare improvvisi picchi glicemici. Alimenti ricchi di fibre: le fibre rallentano l’assorbimento degli zuccheri e migliorano la risposta insulinica. Le verdure, i legumi e i cereali integrali sono ottime fonti di fibre. Attenzione alle porzioni: controllare le porzioni, soprattutto di alimenti ad alto contenuto calorico, può aiutare a mantenere il peso entro un range salutare. Diabete e Stili di vita: il ruolo dell’esercizio fisico L’attività fisica è uno degli strumenti più efficaci nella gestione e prevenzione del diabete di tipo 2. Fare movimento regolare può migliorare la sensibilità all’insulina e contribuire a mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo. Benefici dell’esercizio fisico sul diabete Aumento della sensibilità insulinica: l’esercizio fisico migliora la capacità delle cellule di rispondere all’insulina, riducendo la quantità di zucchero nel sangue. Controllo del peso: mantenere un peso sano riduce notevolmente il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Miglioramento del metabolismo: l’attività fisica favorisce un metabolismo attivo e un migliore utilizzo dell’energia, aiutando a mantenere la glicemia stabile. Suggerimenti pratici per muoversi Passeggiate quotidiane: camminare 30 minuti al giorno può fare una grande differenza. Anche una breve passeggiata dopo i pasti aiuta a mantenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue. Attività aerobica: nuoto, bicicletta, o anche ballare sono esercizi che migliorano la resistenza e stimolano il metabolismo. Esercizi di forza: aumentare la massa muscolare attraverso esercizi di forza (come sollevamento pesi o allenamenti a corpo libero) aiuta a migliorare il metabolismo e a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Per chi non è abituato a fare attività fisica, è utile iniziare gradualmente e scegliere un’attività piacevole che possa diventare parte della routine quotidiana. Anche piccoli cambiamenti, come fare le scale anziché prendere l’ascensore, possono portare benefici nel lungo termine.
L’obesità è una malattia: come la nuova legge italiana cambia il paradigma di cura
L’obesità è finalmente riconosciuta ufficialmente come una malattia cronica in Italia, grazie al disegno di legge DDL S.1074 approvato nel novembre 2024. Questa storica decisione permette di inquadrare l’obesità non solo come un problema di peso o di abitudini alimentari, ma come una patologia che richiede supporto clinico a lungo termine, trattamenti personalizzati e un accesso agevolato alle cure. La nuova legge rappresenta un passo importante per la salute pubblica, dato che in Italia circa 6 milioni di persone convivono con l’obesità e oltre 23 milioni sono in sovrappeso, una “pandemia silenziosa” che necessita di risorse dedicate e politiche di prevenzione mirate. C.I.B.O. Milano: all’avanguardia nella gestione dell’obesità In questo contesto, C.I.B.O. Milano (Centro Interdisciplinare Bariatria e Obesità) ha giocato un ruolo pionieristico nella battaglia contro l’obesità, anticipando l’esigenza di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare questa patologia. Da cinque anni, C.I.B.O. Milano offre supporto terapeutico e psicologico alle persone con obesità, mettendo a disposizione percorsi di trattamento personalizzati e servizi integrati che mirano alla gestione a lungo termine della malattia e alla prevenzione delle complicanze. Il centro ha assistito centinaia di persone, adottando un modello di cura che oggi è in perfetta sintonia con gli obiettivi della nuova legge DDL S.1074, dimostrando l’importanza di un intervento coordinato e strutturato per la gestione di questa patologia cronica. Grazie a un team altamente qualificato di professionisti, tra cui medici, dietisti e psicologi, C.I.B.O. Milano ha creato percorsi terapeutici su misura capaci di rispondere ai bisogni specifici dei pazienti. Il centro si impegna non solo negli interventi di chirurgia di endoscopia bariatrica, ma anche nella promozione di interventi mini invasivi come il palloncino intragastrico, la corretta gestione alimentare e nutrizionale, il supporto endocrinologico oltre a quello psicologico, per affrontare l’obesità contrastando lo stigma spesso associato a questa condizione e promuovendo il benessere complessivo del paziente. Cosa cambia con il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica Con il nuovo DDL S.1074, il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) può inserire l’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e nel Piano Nazionale della Cronicità, garantendo una copertura più ampia e mirata per chi soffre di questa patologia. Questo riconoscimento non è solo un traguardo simbolico: rappresenta un cambiamento sostanziale nel modo in cui l’obesità viene affrontata in Italia, fornendo cure specifiche e finanziamenti adeguati per il supporto clinico e le terapie farmacologiche, oltre a sensibilizzare la popolazione sul tema. Prima di questa legge, le persone affette da obesità incontravano spesso ostacoli per accedere a trattamenti mirati e personalizzati, dato che l’obesità era vista come un problema secondario o di scarsa rilevanza clinica. Ora, invece, l’obesità viene trattata come altre patologie croniche, come il diabete e le malattie cardiovascolari, con un focus sull’accesso a diagnosi precoce, terapie farmacologiche e, quando necessario, interventi chirurgici. La tendenza sarà quindi di offrire un supporto su misura che può aiutare a ridurre il rischio di complicazioni gravi e migliorare la qualità della vita dei pazienti L’importanza di una prevenzione efficace e di un approccio personalizzato Un aspetto fondamentale del nuovo approccio sarà la prevenzione, specialmente tra le fasce più giovani della popolazione. La legge mira a sensibilizzare scuole, famiglie e comunità locali sull’importanza di uno stile di vita sano, promuovendo campagne di educazione alimentare e programmi di attività fisica mirati. Per molti giovani, infatti, l’obesità inizia già nell’infanzia, complice una dieta squilibrata e l’eccesso di tempo trascorso davanti agli schermi. Le nuove linee guida prevedono anche il coinvolgimento di professionisti della salute, inclusi medici di famiglia, dietisti e psicologi, in un percorso integrato che offra supporto terapeutico e motivazionale continuo ai pazienti. La prevenzione e l’educazione alla salute possono ridurre l’incidenza dell’obesità e dei suoi effetti collaterali, ma è essenziale che queste strategie siano affiancate da un trattamento adeguato per chi già soffre della patologia. Superare lo stigma: l’obesità non è solo una questione di peso “Nonostante il consenso della comunità scientifica, ancora oggi continua a prevalere l’interpretazione che l’obesità sia la conseguenza di una scelta volontaria della persona, in qualche misura colpevole, lasciando spazio a fenomeni di stigma e discriminazione sociale e minando il riconoscimento di uno stato patologico della salute che merita di essere diagnosticato e trattato tempestivamente al pari di altre patologie croniche.” Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica aiuta anche a combattere lo stigma sociale associato a questa condizione. Troppo spesso, le persone obese subiscono discriminazioni e giudizi basati sull’idea che il peso sia solo una questione di volontà personale o autocontrollo. Questa percezione errata può influire negativamente sull’autostima e sulla motivazione a cercare cure adeguate, creando una spirale di isolamento e peggioramento della salute mentale. La nuova legge, riconoscendo l’obesità come una malattia a sé stante, contribuisce a diffondere la consapevolezza che l’obesità è una condizione complessa e multifattoriale, che richiede un intervento medico e non semplicemente una “dieta fai-da-te” o una serie di esercizi.
Cortisolo: l’ormone dello stress che influenza la tua salute e il dimagrimento
Il cortisolo è noto come “l’ormone dello stress” e gioca un ruolo fondamentale in diverse funzioni del nostro corpo, influenzando il metabolismo, l’energia, l’umore e persino il sistema immunitario. Se desideri dimagrire o migliorare il tuo benessere generale, conoscere il funzionamento del cortisolo e imparare a gestirne i livelli può essere determinante. Cos’è il cortisolo e da dove proviene? Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, piccole strutture situate sopra i reni. La sua produzione è regolata dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), un sistema che attiva il rilascio di cortisolo quando il corpo percepisce una situazione di stress. Ogni volta che ci troviamo di fronte a un evento che il corpo interpreta come minaccioso, come una scadenza, un conflitto, una situazione pericolosa o una malattia, l’HPA rilascia cortisolo per aiutarci a rispondere. Il cortisolo ha molteplici effetti: aumenta la glicemia per fornire energia, incrementa l’attenzione, riduce la sensibilità al dolore e sopprime temporaneamente funzioni non essenziali, come la digestione, per preparare il corpo alla reazione. Tuttavia, anche se è utile in momenti di emergenza, livelli cronicamente elevati di cortisolo possono avere effetti negativi sulla salute. Come il cortisolo influenza il dimagrimento Livelli alti di cortisolo possono ostacolare il dimagrimento e persino causare l’accumulo di grasso, specialmente nella zona addominale. Ecco come: Il cortisolo stimola la produzione di glucosio nel fegato e aumenta i livelli di zucchero nel sangue. Quando questo zucchero non viene usato per l’energia immediata, si trasforma in grasso. Le aree maggiormente colpite sono solitamente l’addome e la zona della vita. Il cortisolo incrementa l’appetito e la voglia di cibi ad alto contenuto calorico, in particolare carboidrati e zuccheri. Questo spiega perché, in periodi di forte stress, molte persone avvertono una maggiore propensione al “comfort food” per sentirsi meglio. Può ridurre la massa muscolare e rallentare il metabolismo. La massa muscolare è essenziale per bruciare calorie, quindi una sua riduzione rende più difficile perdere peso e mantenere un peso ideale. Livelli elevati e prolungati di cortisolo possono causare resistenza all’insulina, una condizione che porta all’accumulo di grasso e aumenta il rischio di diabete. Effetti del cortisolo sulla salute generale L’impatto del cortisolo non si limita al dimagrimento. Questo ormone influenza anche altre sfere della nostra salute: Il cortisolo inibisce la funzione immunitaria, rendendo il corpo più vulnerabile alle infezioni. Quando siamo sotto stress, possiamo notare una maggiore incidenza di raffreddori, influenze o altre infezioni. Interferisce con il ciclo sonno-veglia. Normalmente, i livelli di cortisolo dovrebbero essere più alti al mattino, per svegliarci e darci energia, e bassi la sera per favorire il riposo. Stress cronico e squilibri del cortisolo possono alterare questo ritmo, causando insonnia e stanchezza. Livelli elevati di cortisolo sono spesso associati a sintomi di ansia, irritabilità e depressione. In parte, ciò è dovuto al fatto che il cortisolo riduce i livelli di serotonina, l’ormone della “felicità”. Come tenere sotto controllo i livelli di cortisolo Gestire i livelli di cortisolo è cruciale per il dimagrimento e per una buona salute. Ecco alcune strategie efficaci: Ridurre lo stress: le tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga, la respirazione profonda e la mindfulness sono particolarmente utili. Queste pratiche attivano il sistema nervoso parasimpatico, che riduce la produzione di cortisolo. Attività fisica moderata può aiutare a ridurre il cortisolo, purché non sia troppo intenso. Attività come camminare, fare stretching o praticare sport a bassa intensità stimolano il rilascio di endorfine, migliorando l’umore senza aumentare il cortisolo. Dormire adeguatamente, creare una routine serale rilassante, evitare caffeina e dispositivi elettronici prima di dormire, e garantire un ambiente buio e tranquillo, possono migliorare la qualità del sonno e tenere a bada il cortisolo. Dieta bilanciata: evitare diete drastiche e consumare pasti bilanciati è importante. Il cortisolo aumenta se il corpo percepisce una carenza di nutrienti o un digiuno prolungato. Una dieta ricca di proteine, grassi sani e carboidrati complessi aiuta a stabilizzare la glicemia, riducendo il rischio di picchi di cortisolo. Alcuni integratori naturali come la vitamina C, la vitamina B5 e il magnesio possono aiutare a ridurre lo stress e stabilizzare i livelli di cortisolo. Anche le erbe adattogene, come la radice di ashwagandha e la rhodiola, sono note per aiutare il corpo a rispondere meglio allo stress.
Semaglutide: tra “moda” e innovazione per il trattamento di sovrappeso e obesità
La semaglutide è diventata una vera e propria tendenza, soprattutto grazie al suo utilizzo da parte di molte celebrità che ne hanno fatto un uso intensivo per ottenere una rapida perdita di peso. Tuttavia, è importante non farsi ingannare dalla moda. Innanzitutto, questo farmaco richiede la supervisione di un medico specialista in obesità e sovrappeso. Solo uno specialista è in grado di valutare se la semaglutide è adatta al paziente, considerando eventuali controindicazioni o effetti collaterali. In secondo luogo, la semaglutide non è una bacchetta magica: se non viene accompagnata da un cambiamento nello stile di vita, come una dieta equilibrata e un programma di esercizio fisico regolare, il peso perso può essere facilmente recuperato una volta interrotta la terapia. Dimagrire in modo sicuro e sostenibile è la priorità, e l’uso della semaglutide deve essere parte di un piano di trattamento globale, sempre sotto la guida di un professionista sanitario. Come funziona la semaglutide? La semaglutide agisce imitando l’azione del GLP-1, un ormone naturale prodotto dall’intestino dopo i pasti, che invia segnali al cervello per ridurre l’appetito. Questo meccanismo fa sì che chi assume il farmaco avverta una sensazione di sazietà prolungata, portando ad un calo spontaneo dell’assunzione di cibo. Inoltre, rallenta lo svuotamento dello stomaco, mantenendo più a lungo la sensazione di pienezza anche dopo piccoli pasti. Questi effetti combinati rendono la semaglutide uno strumento molto potente per la gestione del peso, favorendo scelte alimentari più salutari e riducendo il desiderio di cibi ad alto contenuto di grassi e calorie. Tuttavia, è importante sottolineare che, pur essendo un aiuto efficace, la semaglutide non sostituisce l’importanza di una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Indicazioni per l’uso della semaglutide La semaglutide è indicata per adulti con un indice di massa corporea BMI pari o superiore a 30 (obesità), o per coloro che hanno un BMI compreso tra 27 e 30 (sovrappeso) e presentano problemi di salute correlati al peso, come diabete di tipo 2, ipertensione, apnea notturna o malattie cardiovascolari. Uno dei punti di forza di questo trattamento è la sua approvazione anche per adolescenti a partire dai 12 anni con un peso superiore ai 60 kg. Questa espansione nelle opzioni terapeutiche per i più giovani è cruciale per affrontare l’obesità fin dalla prima età, evitando che i problemi di peso si aggravino con l’età adulta. Come si somministra la semaglutide? La semaglutide viene somministrata tramite iniezioni sottocutanee una volta alla settimana, rendendola una soluzione molto più pratica rispetto ad altri farmaci che richiedono iniezioni giornaliere. La dose iniziale viene aumentata gradualmente per minimizzare gli effetti collaterali e ottimizzare l’efficacia del trattamento. Le iniezioni possono essere effettuate in diverse aree del corpo, come l’addome, il braccio o la coscia, e devono essere somministrate nello stesso giorno della settimana per garantire una continuità terapeutica. Risultati della semaglutide: quanto peso si può perdere? I risultati clinici ottenuti con la semaglutide sono sorprendenti. Gli studi hanno dimostrato una perdita di peso fino al 20% del peso corporeo iniziale, quando il farmaco viene abbinato a una dieta equilibrata e a un regolare esercizio fisico. Questo rende la semaglutide una delle opzioni più efficaci disponibili sul mercato per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità. È importante notare che il farmaco funziona meglio quando è utilizzato come parte di un approccio globale al dimagrimento. La perdita di peso più sostenibile si ottiene quando il paziente adotta anche cambiamenti nello stile di vita, come una migliore alimentazione e una maggiore attività fisica. Il farmaco da solo non è sufficiente per mantenere i risultati nel lungo periodo. Effetti collaterali e controindicazioni della semaglutide Come tutti i farmaci, anche la semaglutide può causare effetti collaterali. I più comuni sono di tipo gastrointestinale, come nausea, diarrea, vomito e costipazione. Tuttavia, questi sintomi tendono a essere temporanei e a scomparire man mano che il corpo si adatta al farmaco. In rari casi, possono verificarsi reazioni più gravi, per cui è essenziale mantenere un contatto regolare con il proprio medico. Il farmaco è controindicato per persone con gravi problemi renali o epatici, insufficienza cardiaca avanzata o malattie gastrointestinali complesse come la gastroparesi. Prima di iniziare la terapia, è fondamentale effettuare una valutazione medica completa, con esami del sangue e altri test per determinare l’idoneità del paziente al trattamento. Supervisione medica e cambiamenti dello stile di vita: la chiave per il successo Nonostante l’efficacia della semaglutide, è essenziale capire che questo farmaco non è una soluzione magica. Per accedere alla terapia, è necessario rivolgersi a un medico specialista in sovrappeso e obesità, che potrà prescrivere il trattamento e monitorare i progressi nel tempo. Uno degli aspetti cruciali da considerare è che, una volta sospesa la terapia, se il paziente non ha imparato a gestire la propria alimentazione e a mantenere uno stile di vita sano, c’è il rischio di riacquistare il peso perso. La semaglutide funziona solo se abbinata a una consapevolezza alimentare e a un impegno a lungo termine nel seguire una dieta equilibrata e nell’esercizio fisico regolare. Sebbene questo trattamento abbia guadagnato molta popolarità, anche grazie ai suoi risultati rapidi e significativi, è importante approcciarsi con cautela e sotto supervisione medica. La moda può attirare l’attenzione, ma dimagrire in modo sicuro e sostenibile deve sempre essere la priorità, per evitare problemi di salute futuri.
Il peso economico dell’obesità
L’obesità è una condizione che comporta non solo conseguenze sulla salute delle persone, ma anche un impatto economico significativo sia a livello personale che societario. Vogliamo esplorare i costi associati all’obesità da due prospettive: quella individuale e quella collettiva, esaminando come questa condizione influisca sui bilanci delle famiglie e sul sistema sanitario nazionale. Costi personali dell’obesità Spese alimentari: cibo sano vs. cibo spazzatura Una delle prime considerazioni riguarda il confronto tra la spesa per un’alimentazione sana e quella per cibo spazzatura. Un’indagine condotta nel 2022 ha rilevato che, in Italia, una dieta sana può costare in media il 20-30% in più rispetto a una dieta basata su cibi ultra-processati. Ad esempio, il costo di un pasto a base di verdure, proteine magre e cereali integrali può arrivare a 8-10 euro, mentre un pasto fast food può costare circa 5-7 euro. Tuttavia, il consumo regolare di alimenti di bassa qualità nutrizionale è associato a un aumento di peso e a problemi di salute come il diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è di circa 80-85% più alto tra le persone obese rispetto a quelle con un peso normale. Spese mediche e trattamenti Le persone obese tendono a incorrere in maggiori spese mediche rispetto a quelle con un peso normale. Uno studio del 2020 ha stimato che le persone obese spendono in media il 42% in più per le spese sanitarie rispetto a chi ha un peso normale. Questi costi includono visite mediche più frequenti, farmaci per la gestione di condizioni croniche e, in alcuni casi, interventi chirurgici come la chirurgia bariatrica. Costi per la società Impatto sul Sistema Sanitario Nazionale L’obesità non è solo un problema individuale, ha anche un impatto significativo sul sistema sanitario nazionale. I costi diretti includono le spese per trattamenti medici, ospedalizzazione e farmaci. A livello globale, l’obesità rappresenta circa il 7-10% della spesa sanitaria totale. In Italia, si stima che il costo diretto dell’obesità per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ammonti a circa 9 miliardi di euro all’anno. Questo comprende i costi per trattare malattie come il diabete, malattie cardiache e alcune forme di cancro, tutte condizioni che sono più comuni tra le persone obese. Costi indiretti Oltre ai costi diretti, ci sono costi indiretti associati all’obesità che gravano sulla società. Questi includono la perdita di produttività a causa di assenteismo e presenteismo (presenza al lavoro ma con ridotta efficienza), stimata in Italia a circa 5 miliardi di euro all’anno. Inoltre, l’obesità può comportare una pensione anticipata e una maggiore mortalità, che rappresentano un ulteriore costo per la società. In un’analisi del 2019, è stato calcolato che la ridotta aspettativa di vita associata all’obesità costa all’economia italiana circa 1,5 miliardi di euro all’anno in termini di perdita di produttività. In sintesi, l’obesità rappresenta un costo significativo sia a livello individuale che collettivo. Mentre l’alimentazione sana può sembrare inizialmente più costosa, i benefici a lungo termine per la salute e la riduzione delle spese mediche possono bilanciare o superare questi costi. Dal punto di vista societario, gli investimenti in programmi di prevenzione e promozione di uno stile di vita sano sono fondamentali per ridurre il carico economico dell’obesità sul sistema sanitario nazionale e migliorare la qualità della vita dei cittadini. È quindi cruciale promuovere una maggiore consapevolezza sui benefici di uno stile di vita sano e attivo, non solo per la salute fisica ma anche per il benessere economico sia individuale che collettivo.
Prevenzione dell’obesità infantile:10 regole d’oro
L’obesità infantile è una preoccupazione crescente a livello globale, e prevenire questa condizione è essenziale per garantire una vita sana e attiva ai nostri bambini. La prevenzione dell’obesità infantile richiede un approccio multifattoriale che coinvolga tutta la famiglia. Di seguito vi proponiamo 10 regole d’oro per aiutare a mantenere un peso sano nei bambini e promuovere abitudini di vita salutari che dureranno nel tempo. 1. Mantenere un sonno adeguato Il sonno gioca un ruolo cruciale nella regolazione del peso corporeo. I bambini in età prescolare (3-5 anni) dovrebbero dormire tra 10 e 13 ore a notte, quelli in età scolare (6-13 anni) tra 9 e 11 ore, e gli adolescenti tra 8 e 10 ore. Una quantità di sonno inadeguata è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo dell’obesità. 2. Non utilizzare il cibo come “premio” Il cibo non dovrebbe essere usato come premio o castigo. Evitare frasi come “Se mangi la verdura, avrai il gelato” o “Hai messo a posto i giochi, ora ti meriti un dolce”. Questi comportamenti possono portare a un rapporto non sano con il cibo, utilizzandolo per placare stati emotivi piuttosto che per nutrirsi. 3. Consumare regolarmente una adeguata colazione Una colazione equilibrata tutti i giorni è fondamentale. Essa aiuta a mantenere livelli di energia stabili e a prevenire l’eccessiva fame a metà mattina, riducendo così il rischio di consumare snack non salutari. 4. Mantenere una dieta ricca ed equilibrata Consumare pasti completi e variare gli alimenti è essenziale per una nutrizione equilibrata. L’obiettivo è quello di introdurre una vasta gamma di nutrienti necessari per la crescita e lo sviluppo dei bambini. 5. Limitare il consumo di cibi ad alta densità energetica Non è necessario eliminare alcun alimento, ma è importante limitare l’uso di grassi e zuccheri semplici. Preferire alimenti a bassa densità energetica, che permettono di aumentare il volume del cibo senza incrementare significativamente l’apporto calorico. 6. Evitare le bevande dolcificate Educare i bambini a soddisfare la sete bevendo acqua è fondamentale. Le bevande zuccherate e quelle con dolcificanti artificiali dovrebbero essere evitate poiché abituano al sapore dolce e riducono il senso di sazietà. Anche i succhi di frutta, spesso percepiti come salutari, devono essere consumati con moderazione, proprio perché ricchi di zuccheri. 7. Aumentare il consumo di frutta, verdura e legumi Promuovere il consumo di almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno e includere legumi nella dieta almeno 3-4 volte a settimana. Questi alimenti sono ricchi di fibre, vitamine e minerali essenziali. 8. Consumare i pasti in famiglia Mangiare insieme alla famiglia quanto più spesso possibile favorisce la convivialità e permette di dedicare il giusto tempo al pasto, senza distrazioni come la televisione. Questo approccio non solo migliora la qualità della dieta ma rafforza anche i legami familiari. 9. Aumentare l’attività fisica I bambini dovrebbero fare almeno 60 minuti di attività fisica moderata-intensa al giorno. Incoraggiare il gioco attivo all’aperto, andare a scuola a piedi o in bicicletta e favorire la pratica di sport piacevoli sono modi efficaci per integrare l’attività fisica nella routine quotidiana. 10. Ridurre la sedentarietà Limitare l’uso di dispositivi elettronici a un massimo di 2 ore al giorno e promuovere attività fisiche per tutta la famiglia. Meno tempo trascorso davanti agli schermi e più tempo dedicato al movimento sono chiavi essenziali per la prevenzione dell’obesità.
Vi sveliamo “il segreto” per dimagrire
Il ruolo delle procedure mediche nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità. Le persone in condizioni di sovrappeso ed obesità, spesso cercano soluzioni rapide per perdere peso, affidandosi a procedure chirurgiche o non chirurgiche, invasive o mini invasive, nella speranza di risolvere definitivamente il problema, senza doversi prendere l’impegno e la responsabilità di modificare le stesse abitudini alimentari e di vita che li hanno portati ad arrivare a queste condizioni.È fondamentale comprendere che tutte le procedure che proponiamo presso il nostro centro, rappresentano solo una parte del percorso di dimagrimento. Il vero successo dipende dall’impegno del paziente nel modificare le proprie abitudini alimentari e di vita. Il Ruolo delle Procedure Mediche Le procedure mediche, siano esse chirurgiche come il bypass gastrico o non chirurgiche come il palloncino intragastrico, hanno lo scopo di aiutare il paziente a perdere peso riducendo la capacità dello stomaco o interferendo con l’assorbimento dei nutrienti oppure facendo sentire meno la sensazione di fame. Questi interventi possono essere strumenti potenti per avviare una significativa perdita di peso, soprattutto nei casi di obesità grave o quando altri metodi hanno fallito. Procedure Chirurgiche: Bypass gastrico: questa procedura riduce la dimensione dello stomaco e crea un bypass che riduce l’assorbimento dei nutrienti. È altamente efficace ma comporta rischi e richiede un impegno a lungo termine per una dieta specifica. Sleeve gastrectomy: riduce la dimensione dello stomaco rimuovendo una parte significativa dell’organo. Anche questa procedura è efficace, ma richiede un cambiamento nello stile di vita post-operatorio. Procedure Non Chirurgiche: Palloncino intragastrico: un palloncino riempito di soluzione salina viene inserito nello stomaco per occupare spazio e ridurre l’appetito. È una soluzione temporanea che aiuta a perdere peso, ma il paziente deve seguire una dieta equilibrata per mantenere i risultati. Trattamenti endoscopici: questi includono tecniche come la plicatura gastrica per ridurre la capacità dello stomaco senza interventi chirurgici invasivi. L’Importanza di una Corretta Alimentazione Nonostante l’efficacia delle procedure mediche, è essenziale capire che il successo a lungo termine nel controllo del peso dipende in gran parte dalle abitudini alimentari del paziente. Le procedure possono fornire un’iniziale riduzione di peso e aiutare a controllare la fame, ma senza una dieta sana e bilanciata, i risultati possono essere solo temporanei. Educazione Alimentare: Tutti i nostri pazienti sono seguiti sia dal chirurgo bariatrico Dott. Formiga, che dalla dietista Dott.ssa Freda, per l’acquisizione di una solida conoscenza della nutrizione più adatta alle proprie necessità. Aiutiamo i pazienti a pianificare pasti equilibrati che supportino il loro obiettivo di perdita di peso ed offriamo le informazioni necessarie affinché, anche dopo il termine della procedura bariatrica, possano mantenere uno stile di vita sano e continuare a fare scelte alimentari consapevoli e appropriate per garantire il mantenimento dei risultati raggiunti nel lungo termine. Modificazione del Comportamento: Il cambiamento delle abitudini alimentari richiede tempo e impegno, e lavorare con specialisti in comportamento alimentare per sviluppare strategie che aiutino a resistere alle tentazioni e a fare scelte più sane, identificando i trigger emotivi che portano al consumo eccessivo di cibo e utilizzando tecniche di gestione dello stress e terapia cognitivo-comportamentale, può essere di grande aiuto. Approcciarsi ad uno stile di vita più attivo, dedicandosi a della attività fisica adatta alle proprie condizioni, è altrettanto fondamentale. Il segreto per perdere peso, quindi, è prendere atto che le procedure mediche per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità sono strumenti potenti che possono aiutare a iniziare un percorso di dimagrimento, ma non sono una soluzione definitiva. Il vero successo richiede un cambiamento duraturo nello stile di vita, in particolare attraverso una dieta sana e bilanciata. Ogni paziente deve essere consapevole che l’intervento medico è solo una parte del processo, l’altra parte, altrettanto cruciale, consiste nell’impegno personale nel migliorare le proprie abitudini alimentari e comportamentali. È essenziale affrontare il percorso di perdita di peso con una visione a lungo termine, comprendendo che i risultati duraturi si ottengono attraverso il cambiamento delle abitudini quotidiane e non solo attraverso una soluzione medica. Con il giusto supporto e un approccio equilibrato, il percorso di dimagrimento può essere non solo efficace ma anche sostenibile nel tempo.
Inizia la nostra collaborazione con SYNLAB San Nicolò Como
https://cibomilano.it/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-27.mp4 Siamo lieti di annunciare una nuova collaborazione con SYNLAB San Nicolò Como! Dal 4 luglio, sarà attivo un ambulatorio dedicato al sovrappeso e all’obesità dove sarà possibile prenotare visite per iniziare un percorso di perdita di peso, dal tradizionale al chirurgico. Posizioneremo i palloncini intragastrici Allurion e il Dott. Formiga sarà a disposizione anche per visite chirurgiche generali e trattamenti endoscopici, come gastroscopie e colonscopie. Per prenotare la tua visita: 📞 031 276 4111📧 info.como@synlab.it🌐 www.san-nicolo.com Vi aspettiamo!
5 rimedi efficaci per controllare la fame
La fame è una sensazione naturale del nostro corpo, una richiesta per segnalare la necessità di nutrirsi.Esiste la fame fisiologica, che risponde ad un reale bisogno di energia e che arriva gradualmente con diversi segnali come un senso di debolezza e spossatezza, irritabilità, lo stomaco che brontola, leggera nausea, mal di testa.La fame emotiva o nervosa, invece, viene spesso innescata da stress, noia o emozioni negative. Arriva all’improvviso più come un bisogno urgente e irrefrenabile di calmare la nostra mente attraverso il cibo, che in questo caso viene inteso come una sorta di conforto temporaneo o un mezzo per placare l’ansia e alleviare il disagio emotivo, piuttosto che una reale necessità fisica di nutrimento. In un mondo dove il cibo è facilmente accessibile, molti di noi lottano con la fame eccessiva in entrambe le forme, che può portare a un aumento di peso indesiderato e a problemi di salute. Fortunatamente, esistono diversi rimedi che possono aiutare a controllare la fame in modo efficace dall’adozione di abitudini alimentari salutari fino all’utilizzo di dispositivi medici. Come controllare la fame Mangiare Cibi Ricchi di Fibre Una delle strategie più semplici e naturali per ridurre la fame è aumentare l’assunzione di fibre. Le fibre alimentari, presenti in frutta, verdura, legumi e cereali integrali, aumentano il volume del cibo nel tratto digestivo senza aggiungere molte calorie. Questo effetto volumetrico può aiutare a sentirsi sazi più a lungo. Inoltre, le fibre rallentano la digestione e l’assorbimento degli zuccheri, stabilizzando i livelli di glucosio nel sangue e riducendo i picchi di fame. Bere Abbondante Acqua Spesso la sete può essere confusa con la fame. Bere acqua regolarmente durante il giorno può aiutare a mantenere l’idratazione e ridurre la sensazione di fame. L’acqua riempie lo stomaco temporaneamente, dando una sensazione di pienezza che può aiutare a ridurre l’assunzione di calorie durante i pasti successivi. Consumo di Proteine Le proteine sono nutrienti essenziali che giocano un ruolo cruciale nel controllo della fame. A differenza dei carboidrati, le proteine richiedono più tempo per essere digerite, mantenendo la sensazione di sazietà per un periodo prolungato. Integrare una fonte di proteine in ogni pasto può aiutare a gestire meglio l’appetito e a ridurre gli spuntini non necessari. Controllare la Fame Nervosa Un primo strumento utile è il diario alimentare per identificare i legami tra cibo ed emozioni, aiutandoci a intervenire in modo più consapevole. Imparare ad ascoltare il proprio stomaco è cruciale per distinguere la fame fisica da quella emotiva.Gestire lo stress e la noia con attività piacevoli o attraverso tecniche come yoga, meditazione o attività fisica può ridurre l’appetito emotivo. Avere una rete di supporto, parlare con amici o rivolgersi a un professionista può aiutare a gestire meglio le emozioni senza ricorrere al cibo. Eliminare le tentazioni come cibi poco sani in casa e non fare la spesa quando si è affamati evita acquisti impulsivi. Il palloncino intragastrico Allurion Per coloro che lottano con una fame eccessiva nonostante l’adozione di abitudini alimentari e stili di vita sani, esiste una soluzione medica: il palloncino intragastrico Allurion. Questo dispositivo innovativo rappresenta una soluzione non chirurgica e temporanea per aiutare a perdere peso. Il palloncino intragastrico Allurion è un palloncino che viene inserito nello stomaco tramite deglutizione e gonfiato una volta raggiunto lo stomaco. Il palloncino occupa spazio nello stomaco, dando una sensazione di pienezza e riducendo significativamente la quantità di cibo che si può consumare. Questo aiuta a controllare la fame e a ridurre l’assunzione calorica. La gestione della fame è un elemento cruciale per il controllo del peso ed è sempre consigliabile consultare un professionista in grado di aiutarci in un percorso di benessere e salute.
Ho paura di dimagrire: perdita di peso e psiche, un viaggio complesso
Perdere peso non è solo una questione di calorie e bilancia, è un viaggio che coinvolge corpo e mente, con effetti profondi sulla psiche. Ritratto come una lotta fisica contro il peso in eccesso, sotto la superficie delle diete e degli esercizi si cela un intricato intreccio di emozioni e pensieri che influenzano profondamente chi intraprende questo cammino Perchè dimagrire è difficile? Per molti, la decisione di perdere peso è accompagnata da una miscela di emozioni contrastanti. Se da un lato c’è l’entusiasmo per una vita più sana e una migliore immagine di sé, dall’altro si fa strada la paura del cambiamento. Il cervello, abituato a determinati schemi comportamentali e comfort, si trova improvvisamente ad affrontare una trasformazione radicale. Il rapporto con il cibo può essere complesso e influenzato da fattori psicologici come l’abitudine a usare il cibo come conforto o come premio. In questi casi, dimagrire significa rompere schemi consolidati e affrontare le proprie emozioni in modo nuovo. Si teme inoltre di perdere il controllo, di non riuscire a raggiungere gli obiettivi e a mantenere i risultati ottenuti aggiungendo vergogna e frustrazione. Dimagrire è ritrovarsi cambiati Quando si perde peso, non cambia solo il corpo, ma anche la persona che si vede allo specchio. La trasformazione del corpo è spesso accompagnata da una riconsiderazione dell’identità e dell’autostima. Essere costretti a rivedere l’immagine di sé e ad adattarsi a una nuova percezione corporea può provocare sentimenti di confusione e insicurezza, temendo di perdere la propria identità. Tuttavia, nonostante le sfide e le paure che accompagnano il dimagrimento, molti trovano anche una fonte di forza e resilienza in questo viaggio. Affrontare le proprie insicurezze e superare i propri limiti può essere un catalizzatore per la crescita personale e l’auto-riflessione. Il dimagrimento diventa così non solo un processo fisico, ma anche un’opportunità per esplorare le profondità della propria psiche e riscoprire il proprio potenziale. Inoltre, il ritrovamento di sé è un aspetto fondamentale del processo di dimagrimento. Mentre il corpo si trasforma, la mente segue un percorso parallelo di auto-scoperta, auto-accettazione e auto-perdono. Il dimagrimento diventa quindi un viaggio interiore verso la rinascita e la realizzazione personale. L’importanza di un supporto psicologico Affrontare le sfide psicologiche del dimagrimento è fondamentale per raggiungere e mantenere i risultati desiderati. Il supporto di un professionista può aiutare a: Comprendere le proprie motivazioni: definire gli obiettivi in modo realistico e identificare le spinte che guidano il percorso di dimagrimento. Gestire le emozioni: imparare a gestire l’ansia, lo stress e la frustrazione che possono insorgere durante il processo di cambiamento. Sviluppare abitudini sane: creare un piano alimentare equilibrato e adottare uno stile di vita attivo, in modo graduale e sostenibile. Affrontare la paura del cambiamento: lavorare sulla propria autostima e imparare ad accettare il nuovo corpo che si sta modellando. Dimagrire non è solo una questione di chili persi, ma un’occasione per crescere e stare meglio con se stessi. Affrontare il cambiamento con consapevolezza e il giusto supporto psicologico permette di vivere questo percorso in modo positivo e duraturo.